Il settore automobilistico sta vivendo una trasformazione radicale che coinvolge una molteplicità di attori e interessi. Recenti notizie indicano l’interesse di costruttori cinesi per i stabilimenti tedeschi di Dresda e Osnabruck, programmati per la chiusura. Questa situazione non solo mette in evidenza la precarietà di alcune realtà europee, ma sottolinea anche l’interesse crescente delle aziende cinesi nel mercato automobilistico europeo, un fenomeno in espansione negli ultimi anni.
Un’importante casa automobilistica svedese, nota per il suo impegno verso l’elettrico, prevede di migliorare i propri risultati nel triennio 2025-2027. Questo ottimismo è supportato dal lancio di una nuova SUV compatta, un segmento di mercato in forte crescita. Inoltre, l’azienda sta beneficiando di un’iniezione di capitale grazie alla cessione di crediti sulle emissioni, un aspetto sempre più cruciale in un contesto normativo in evoluzione.
A livello globale, il mondo dell’auto sta subendo un cambiamento epocale, con l’addio previsto al motore termico entro un decennio. Jean-Philippe Imparato, CEO di Stellantis, ha riaffermato la volontà del gruppo di abbandonare i motori a combustione interna entro il 2033, evidenziando la necessità di rivedere i prossimi passi strategici. Stellantis ha confermato un accordo con Tesla per la gestione delle emissioni, un passo significativo per entrambe le aziende in un contesto normativo sempre più stringente.
In particolare, il mercato cinese sta mostrando risultati promettenti. La nuova marca automobilistica lanciata ad aprile 2023 dal gruppo Chery ha già venduto veicoli in 33 paesi, con un totale di 2.500 unità piazzate in Italia dal mese di agosto. Questo successo evidenzia la competitività dei produttori cinesi, che non solo conquistano quote di mercato, ma alimentano anche una crescente rivalità con i marchi storici europei.
Tesla ha adottato una strategia interessante per “vendere” la sua quota di emissioni di CO2 ad altri produttori, come Stellantis, per evitare pesanti sanzioni previste dall’Unione Europea. Questo modello di business sta diventando un punto di riferimento nel settore, dove la conformità alle normative ambientali è cruciale per la sostenibilità a lungo termine delle aziende.
Un progetto innovativo è Woven City, avviato da Toyota, dove si stanno sperimentando nuove soluzioni di mobilità. La prima fase della costruzione è stata completata, e i primi 100 residenti si trasferiranno nella città, che ha l’obiettivo di fungere da laboratorio per nuove tecnologie, dall’AI ai veicoli autonomi.
In Giappone, i colossi automobilistici stanno lavorando a un’intesa preliminare per una fusione, un accordo che potrebbe concretizzarsi entro giugno. Questa fusione potrebbe includere anche Mitsubishi, creando un nuovo gigante nel mercato automobilistico mondiale. Secondo esperti del settore, questa unione di forze potrebbe migliorare la competitività globale di queste aziende, soprattutto in un contesto dove l’innovazione e la sostenibilità sono al centro delle strategie aziendali.
Nel campo delle batterie, il gigante cinese CATL sta spingendo per standardizzare la tecnologia dello scambio rapido, introducendo due nuovi modelli compatibili con diverse tipologie di veicoli elettrici (EV). Questo sviluppo potrebbe rivoluzionare il modo in cui i veicoli elettrici vengono ricaricati, rendendo l’adozione di massa dell’elettrico più accessibile.
Per quanto riguarda l’occupazione, si prevede una riduzione di 35.000 posti di lavoro nei prossimi cinque anni, ma senza licenziamenti e chiusure di impianti. Questa strategia mira a preservare la forza lavoro e la stabilità aziendale, dimostrando un approccio orientato al lungo termine.
In Italia, Stellantis prevede un aumento di capitale per sostenere la produzione di un quadriciclo elettrico, un prodotto che verrà offerto in ben 11 varianti. Questo rappresenta un passo significativo per l’azienda in un momento in cui l’elettrificazione è fondamentale per il futuro del mercato automobilistico.
Infine, si evidenzia una differenza significativa tra la produzione di Stellantis in Italia, dove procede con lentezza, e la crescente produttività dello stabilimento di Tafraoui, che ha visto numeri in continuo aumento nell’ultimo anno. Jean-Philippe Imparato ha ribadito al governo italiano l’importanza strategica del Paese per Stellantis, affermando che non ci saranno chiusure di stabilimenti.
In un contesto così dinamico, è interessante osservare come le aziende automobilistiche navigano tra sfide e opportunità in un mercato in rapido cambiamento, dove la sostenibilità è diventata una parola chiave per il futuro.