Doveva essere una delle rivelazioni dell’anno, invece l’azienda asiatica rischia già di chiudere bottega. Cosa è successo a questo brand in ascesa?
Alcune storie di grandi meteore nel mercato delle automobili ci ricordano quanto può essere spietato ed altalenante il mercato dell’automotive, un settore che, oggi più che mai, risente molto della quotazione in borsa di alcuni marchi veloci nel passare da grandi promesse del campo a fallimenti nel giro di settimane. Casi come quello di Pontiac, Saab – brand che hanno chiuso i battenti da un giorno all’altro – o addirittura Fisker, la grande rivale annunciata di Tesla nel campo delle elettriche.
Un altro grande nome sul mercato delle auto elettriche rischia di fare una fine non proprio gloriosa ancora prima di aver avuto la possibilità di mostrare il suo potenziale nel campo delle automobili ecologiche. Si tratta del brand Vinfast, colosso vietnamita su cui anche un brand di rilievo come l’indiana Tata ha investito molte risorse. Il valore del brand aveva toccato numeri da capogiro.
Nell’agosto del 2023 in effetti il valore delle azioni di Vinfast era salito addirittura a 77,92 milioni di euro – equivalenti a 85 miliardi di dollari – contro i 910 miliardi di Tesla in quel periodo, una crescita impressionante, quindi, che aveva fatto pensare a molti economisti che il brand originario dell’Asia potesse in qualche modo insidiare lo strapotere del brand americano. Le cose sembrano essere andate in modo ben diverso.
Come riportato dalla stampa specializzata greca, il valore del brand sembra essere crollato tutto assieme. L’azienda del miliardario vietnamita Pham Nhat Vuong infatti non ha ancora presentato alcuni modelli annunciati, tra cui un pick-up low cost ed un SUV dal prezzo contenuto. Inoltre, resta da vedere quanto le accuse di un ex collaboratore di Tata licenziato dall’azienda stessa per aver denunciato problemi di sicurezza sulle auto della casa siano pesate sul valore del titolo.
Nel corso del 2023 le vendite di Vinfast non sono andate molto bene con oltre 11mila vetture vendute di cui metà acquistate dalla stessa azienda di mobilità ossia la Green and Smart Mobility che tra l’altro, è legata alla stessa ditta asiatica. Ad oggi secondo le informazioni di Car and Motor GR, le azioni della casa vengono scambiate a soli 3,75 dollari l’una contro i 17 di qualche mese fa.
Insomma, si direbbe che il brand vietnamita stia vivendo un momento di grande incertezza al livello di mercato che potrebbe relegarlo ad essere l’ennesima promessa mai sbocciata nel campo delle automobili. E dopo ciò che è successo a tante altre aziende annunciate come “Tesla Killer” e finite per crollare clamorosamente su loro stesse, non sarebbe nemmeno una grande sorpresa, per gli azionisti…