Dalla MotoGP al carcere, ecco che fine ha fatto la promessa del motociclismo mondiale: poteva andare davvero diversamente.
La MotoGP, per chi ne fa parte, è davvero una splendida vetrina. Lo è talmente tanto da permettere a qualunque talento di mettersi in mostra, raggiungere risultati straordinari e avere essenzialmente una vita di successo e soddisfazioni straordinarie. Purtroppo, però, un po’ come in tutti gli ambiti il carattere fa davvero la differenza.
Questa è la ragione principale che ha portato un pilota in particolare a non mantenere il livello di competitività che ha mostrato a tal punto da diventare campione del mondo.
Addirittura, oltre a non riuscire a competere ad alti livelli per molti anni – nonostante le premesse ci fossero tutte – è finito pure in carcere. Un epilogo molto triste per quella che sarebbe potuta facilmente diventare una storia sportiva meravigliosa da raccontare; e che, invece, si è facilmente trasformata in un amaro racconto incompiuto.
Dalla MotoGP al carcere: una carriera che poteva andare diversamente
La principale motivazione che ha portato a tanta luce dei riflettori nei confronti di Danny Kent, è il fatto che è stato praticamente l’ultimo campione del mondo britannico nel motomondiale. E lo è diventato battendo piloti del calibro di Jorge Martin, Fabio Quartararo, Enea Bastianini e Miguel Oliveira. Tutti talenti che oggi corrono in MotoGP, (due due quali campioni del mondo della classe regina). Una categoria in cui poteva esserci anche Kent, con un carattere decisamente più inquadrato e meno distratto in negativo.
Così però purtroppo non è stato, con la sua carriera che purtroppo è terminata ad alti livelli nel 2018, quando in Moto2 concluse la sua esperienza con la Speed Up al Gran Premio di Aragon, venendo licenziato. Dopo questo evento non è più apparso nel motomondiale, e si è trasferito successivamente nel BSB (British Superbike). Attualmente corre ancora in questa importante disciplina motociclistica, dove nel 2024 è rimasto in lotta per il titolo per più di metà campionato, vincendo una gara e concludendo al 4° posto finale. Uno degli eventi, se non l’evento principale, che ha influenzato negativamente la sua carriera di pilota di vertice, è sicuramente la notizia del suo arresto.
Nel 2019, infatti, Danny Kent è stato arrestato e condannato a quattro mesi di prigione per una rissa di strada in cui lui e suo fratello si sono trovati in mezzo a litigare con un uomo di 63 anni; l’ex pilota è stato sorpreso con un pugnale in mezzo a questa rissa. Oltre al carcere, ha dovuto pagare una multa di 115 sterline (totalmente simbolica) alla sua vittima. Quello che poteva essere il nuovo fuoriclasse inglese della MotoGP è diventato presto un ex talento che non è riuscito a tramutare speranze e potenzialità in successi reali (escluso il mondiale in Moto3).