Lo spagnolo è lucido e preparato, l’analisi è perfetta: i dettagli.
Il 2025 di Marc Marquez rappresenterà la seconda grossa sfida che lo spagnolo dovrà affrontare a distanza di pochi anni. Dopo undici anni alla Honda, coronati da sei titoli mondiale vissuti e portati a casa insieme a team giapponese, il pilota spagnolo ha deciso di dire addio.
E allora il passaggio alla Ducati, prima con il team Gresini e poi con quello ufficiale a partire dalla prossima stagione. Un trasferimento avvenuto non di certo senza polemiche, tra quelli che si sono schierati dalla parte di Jorge Martin e quelli che, in generale, non volevano Marquez nel team italiano. Il terzo posto in classifica, però, ha significato tanto per i vertici del team di Borgo Panigale, che ha ritenuto imperdibile l’occasione di avere un otto volte campione del mondo in squadra e formare un dream team insieme a Pecco Bagnaia.
Il gradino più basso del podio, a bordo di una moto nettamente inferiore a quel di Martin e Bagnaia, è un risultato straordinario che vae la promozione al team ufficiale. Di fatto, però, quella del passaggio alla Ducati non è l’unica vera sfida affrontata da Marc Marquez negli ultimi anni.
Marquez, senza agente da due anni: le parole dello spagnolo
Nel 2022 il campione spagnolo, insieme con il fratello Alex, ha detto addio allo storico manager Emilio Alzamora, separandosi dopo oltre 17 anni di lavoro insieme. Una scelta complessa da parte del pilota spagnolo, che ha voluto ricominciare da zero dopo l’addio alla Honda.
Una scelta che oggi Marquez commenta con lucidità e analizzandone i motivi. “Guardiamo al futuro. A 18 anni hai bisogno di consigli, ma a 30 conosci le regole del gioco. Perché cercare qualcun altro che si occupi di tutto questo?”, ha commentato lo spagnolo. “È stata una mia decisione, nessuno mi ha detto di farlo”, ha commentato infatti quando gli p stato chiesto dell’addio al team giapponese, commentando che “Il pilota trentenne ha bisogno di rafforzarsi fuori dalla pista“. Una scelta ponderata, dunque, che testimonia la volontà di Marquez di imparare a costruirsi un futuro a lungo termine anche quando si sarà ritirato dalle corse.
Ecco che emerge, dunque, tutta la capacità ed il talento visionario dello spagnolo, determinato a lasciare il segno non solo con i risultati su una moto, ma anche quando ci sarà sceso definitivamente.