I conducenti di auto dovrebbero sottoporsi ai test psicologici? Un esperto pare non avere alcun dubbio a riguardo.
Prima di diventare automobilisti, e ancor prima di passare l’esame orale della patente, ogni potenziale guidatore è costretto a effettuare una visita medica. Questa serve a scoprire il livello di salute generale della persona interessata, a cui viene controllata la vista, l’udito e gli organi dell’equilibrio.
Ciò che non è obbligatorio, però, è il test psicologico. In molti si chiedono da anni se quest’ultimo, al contrario, dovrebbe esserlo. Non è facile però rispondere a questa domanda, perché la psicologia – pur avendo fatto passi da gigante – è un tema molto delicato e discusso ancora oggi.
Tuttavia, forse è la scelta giusta per notare se gli automobilisti e le automobiliste non risultano avere problemi pure dal punto di vista emotivo e psicologico. A riguardo si è espresso un esperto molto rinomato, che non ha avuto dubbi in merito a questa delicata questione.
In un’intervista rilasciata a PAP, il dottor Piotr Mamcarz dell’Università Cattolica di Lublino ha detto la sua riguardo al tema dei test psicologici obbligatori per gli automobilisti. Secondo il dottore, dovrebbero essere obbligatori per tutti. Non è la prima volta che, comunque, qualcuno appartenente alla comunità degli psicologi si faccia sentire in tal senso. Come precisato anche dal dottore, le persone che causano più spesso gli incidenti sono persone con elevata impulsività e tendenza a correre rischi, oltre che dotate di bassa moralità e consapevolezza di ci che potrebbe acacdere in strada.
Persone che, grazie ai test psicologici sarebbero più semplici da individuare; si limiterebbe così facendo la possiiblità di ottenere la patente. I vari governi puntano molto sulle sanzioni, tuttavia un test psicologico obbligatorio potrebbe essere ancora più efficace e funzionale. Ma come funzionerebbe?
A quanto pare questi esami analizzano i processi cognitivi e la forma mentale generale di un potenziale guidatore. Lo scopo è quello di ridurre al minimo il rischio di provocare incidenti. La prima fase sarebbe quella di effettuare un test della personalità, con tanto di colloquio sullo stato di salute di una persona. Il candidato deve compilare un questionario. Le fasi successive, invece, comprendono la verifica delle capacità psicomotorie e intellettuali di una persona; verrebbero analizzati:
Insomma, potenzialmente abbinare una visita medica generale a un test psicologico non solo evita che davvero chiunque possa prendere la patente, ma anche molti incidenti potenzialmente mortali potrebbero essere limitati a dir poco.