Lui sì che poteva essere famoso, popolare e vincente. Purtroppo però le cose sono andate diversamente: che fine ha fatto il famoso talento.
Quando parliamo di motociclismo a certi livelli, il riferimento va inevitabilmente a toccare piloti del calibro di valentino Rossi, Francesco Bagnaia e Max Biaggi, tre campionissimi italiani che hanno reso grande il nostro paese fra motomondiale e Sbk. C’è stato un altro pilota estremamente talentuoso, però, che merita eccome di essere menzionato.
Ci riferiamo a Manuel Poggiali, nato a San marino il 14 febbraio 1983. In carriera ha conquistato il titolo mondiale in 125 nel 2001 e in 250 nel 2003.
Il secondo successo in particolare fece particolarmente scalpore all’epoca, perché il pilota italiano riuscì a vincerlo nell’anno del debutto assoluto della classe intermedia. Impresa, questa, che neanche Valentino Rossi e Marc Marquez sono riusciti a cogliere nel corso della loro brillante e indimenticabile vita sportiva.
Manuel Poggiali, un passato difficile per un campione mancato
Fino al secondo titolo mondiale, Manuel Poggiali ha mostrato cose straordinarie raramente viste prima e dopo di lui alla guida di una motocicletta. Qualcosa, però, è andato storto. Quando è arrivato a un passo da toccare le stelle e raggiungere la MotoGP, improvvisamente la sua brillante scia ha perso velocità e slancio, gli stessi che lo avevano guidato fino a quel momento verso un trionfo dietro l’altro. Dopo il magico 2003 decide di rimanere in 250 per difendere il titolo, tuttavia l’anno dopo è Pedrosa a diventare campione del mondo; Poggiali conquista un solo Gran premio.
Da quel momento in poi inizia un declino inarrestabile della sua carriera nel motomondiale. Tante, troppe critiche e tanti, troppi errori si rivelano sufficienti a piegare un due volte campione del mondo pieno di talento e velocità. In particolare le critiche e i giudizi, purtroppo, hanno spesso intaccato molto più dell’immagine stessa del pilota italiano. Qualcuno fece uscire la voce, addirittura, di un possibile disturbo anoressico per Poggiali.
In seguito provò a rinascere guidando per la Gilera e scendendo di nuovo in 125. Decisione, questa, che non si rivelò vincente. Ogni risultato negativo era troppo duro da digerire, da sopportare, da superare. E così, a soli 23 anni, è arrivato il ritiro dal motomondiale. Nel 2008 fece ritorno in 250, senza però terminare la stagione. A 25 anni ha detto basta al motociclismo agonistico, per quella che poteva essere una storia veramente speciale.
Che fine ha fatto Manuel Poggiali
Ma che fine ha fatto Manuel poggiali? Nel 2024 si è ripreso la sua vita a 38 anni; ha partecipato alla 24 Ore di le Mans su una Ducati Panigale R, ed è anche stato consigliere di Gresini Racing (nel 2024 ha ricoperto il ruolo di mental coach in Ducati ufficiale). In seguito al ritiro ha giocato anche a calcio a 5 a livello professionistico, diventando un giocatore della Nazionale di San Marino. Senza dimenticare che ha pure partecipato alla Champions League di questo sport. Rimane il dispiacere di non averlo visto al top della forma con una due ruote, anche se le attenuanti ci sono tutte.
Nei momenti di maggiore difficoltà, quando era solo un ragazzo, non ha avuto una guida che potesse indirizzarlo nel modo corretto. Nel 1999 è rimasto orfano, con suo padre che se n’è andato quando lui aveva solo 16 anni (sua madre invece ha perso la vita quando era soltanto un bambino). Ha continuato a correre ad alti livelli, perché un ragazzo a quell’età dispone di energie fisiche e mentali quasi irriducibili, almeno fino a quando la forza di andare avanti sovrasta il dolore di rimanere tristemente affacciati al passato.
Con il tempo che passa, però, questa doppia scomparsa è diventata molto presto un colpo fin troppo duro da sostenere. Per fortuna la storia di Manuel ci insegna che si può ripartire nonostante tutto, e che i problemi della vita non sono sicuramente un mancato approdo in MotoGP, ma ci fa capire anche quanto sia necessario non sottovalutare affatto la cura mentale, sia nello sport che nella vita privata di tutti i giorni.