L’imprenditore italiano non si nasconde! Le sue parole tuonano nel paddock di Formula 1.
Flavio Briatore è stato il vero protagonista dell’ultima settimana di Formula 1. L’Executive Advisor della scuderia Alpine ha rilasciato una serie di dichiarazioni in vista del 2025. Parole forti che testimoniano, però, tutta la grinta dell’imprenditore italiano, determinato a riportare la scuderia francese in vetta alla classifica dei costruttori di Formula 1.
E se qualche giorno fa Briatore aveva parlato di Esteban Ocon e della tanto discussa scelta di licenziarlo anticipatamente, adesso l’Executive Advisor di Alpine ha parlato del team stesso e della strategia che c’è dietro la composizione di un gruppo di lavoro così grande. In un’intervista a Auto Motor und Sport, ha parlato del team principal e delle prossime mosse.
“Abbiamo nominato Oliver Oakes come team principal perché è giovane, motivato e ha esperienza nel campo del motorsport. Gestire una squadra di Formula 1 è certamente diverso dall’essere un team principal di Formula 2. Ma Ollie impara molto velocemente, è un ottima scelta perché non sono io il team principal? Lo sono stato abbastanza a lungo. Voglio occuparmi del quadro generale e non essere ogni giorno in fabbrica a Enstone. Io rappresento il nostro presidente Luca. Non ho bisogno di un titolo per farlo. Lo sanno tutti: Io prendo le decisioni. Per attuarle servono un team principal e un direttore tecnico. Ho in mente la mia vecchia squadra Benetton. C’erano tre o quattro persone a gestire il tutto”, ha commentato Briatore.
La gestione di Briatore e non solo: le parole dell’italiano
Flavio Briatore ha proseguito l’intervista analizzato il suo modo di gestire il team, e anche l’approdo di Adrian Newey all’Aston Martin.
“All’epoca avevo meno esperienza, ma fortunatamente avevo intorno a me un buon team tecnico con Ross Brawn, Rory Byrne e Pat Symonds. Ora abbiamo una buona squadra sotto la guida del nostro direttore tecnico David Sanchez, un mix di persone del passato e di giovani ingegneri. Da qui dobbiamo costruire i nuovi Ross Brawn, Rory Byrne e Pat Symonds. Sono un dittatore democratico. Mi fido delle persone, purché mi restituiscano la fiducia”, ha commentato.
“Adrian è un artista. Non siamo ancora pronti per uno come lui. Per trarre vantaggio da lui, bisogna avere la squadra giusta intorno a lui. Forse saremo pronti tra due o tre anni. Per questo non ho mai parlato seriamente con lui”, ha concluso Briatore.